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Trattati Internazionali: Definizione, Sinonimi e Tipi

I trattati internazionali tendono ad essere di vari tipi, ma tutti sono considerati vincolanti per i soggetti di Diritto.
I trattati internazionali tendono ad essere di vari tipi, ma tutti sono considerati vincolanti per i soggetti di diritto. © CS Media.

Un trattato internazionale è un accordo formale stipulato tra soggetti di Diritto Internazionale con lo scopo di produrre effetti giuridici. Detto questo, ci sono molti termini usati dagli esperti per riferirsi ai trattati, come “accordo”, “statuto”, “convenzione” e “concordato”. Ognuno di essi ha un significato specializzato. Inoltre, ci sono alcuni concetti che si riferiscono a documenti che non sono trattati, come “gentlemen’s agreement” o “memorandum of understanding”. Distinguere tra questi termini è cruciale per comprendere e applicare correttamente il Diritto Internazionale.

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Definizione di Trattato Internazionale

Un trattato internazionale è definito come un accordo formale stipulato tra soggetti di Diritto Internazionale volto a produrre effetti giuridici. Questa definizione è importante perché aiuta a comprendere gli elementi di un trattato: la sua formalità, le parti coinvolte e le sue conseguenze legali.

I trattati, per loro natura, sono accordi formali. Tale formalità si manifesta nel requisito che le parti coinvolte esprimano esplicitamente la loro volontà di essere vincolate dall’accordo. Questo aspetto è fondamentale, poiché garantisce che tutti i partecipanti abbiano una chiara e unanime comprensione dell’impegno assunto. Nel campo giuridico, soprattutto secondo la consuetudine internazionale, si sottolinea che l’espressione della volontà di uno Stato riguardo al contenuto di un trattato debba essere scritta. Tuttavia, è importante notare che, nell’ambito del Diritto Internazionale, esistono eccezioni a questa regola. Alcuni trattati potrebbero non essere scritti, come i trattati orali. Sebbene riconosciuta da entità internazionali come la Commissione di Diritto Internazionale delle Nazioni Unite, questa modalità costituisce solitamente un’eccezione e non la norma.

Inoltre, solo i soggetti di Diritto Internazionale sono legittimati a stipulare trattati. Tali soggetti sono qualsiasi persona o entità che può detenere diritti e assumere obblighi nel contesto dell’ordinamento giuridico internazionale. Essi hanno il diritto di partecipare alla stipula dei trattati. Tuttavia, è fondamentale comprendere che non tutti i soggetti di Diritto Internazionale possiedono tale diritto. Ad esempio, gli individui, pur essendo riconosciuti in certi contesti all’interno del Diritto Internazionale, generalmente non hanno la capacità di stipulare trattati autonomamente.

Infine, un trattato internazionale è uno strumento destinato a produrre effetti giuridici. In altre parole, la sua ragion d’essere è quella di produrre nuove norme – diritti o obblighi – all’interno del sistema giuridico internazionale. Affinché un accordo sia considerato un trattato, deve esserci l’intenzione esplicita delle parti di essere legalmente vincolate, nota come animus contrahendi, ovvero l’intenzione di contrarre. Questo termine si riferisce alla reale volontà delle parti di assumere obbligazioni tramite l’accordo.

Sinonimi di Trattato Internazionale

Nel campo del Diritto Internazionale, si utilizza una varietà di termini per riferirsi agli strumenti giuridici che gli Stati e altri soggetti giuridici impiegano per regolare le proprie relazioni. Sebbene siano comunemente raggruppati sotto il termine generico “trattato internazionale”, questi termini possiedono significati e applicazioni specifici che riflettono la natura e lo scopo di ciascun accordo. È inoltre importante sottolineare che alcuni di questi termini non si riferiscono strettamente a trattati internazionali in senso tecnico e giuridico.

Ecco alcune parole che normalmente si riferiscono ai trattati:

  • Accordo: Generalmente usato per indicare un atto di minore importanza o che coinvolge pochi partecipanti. La sua flessibilità gli consente di adattarsi a svariate situazioni internazionali.
  • Statuto o Costituzione: Questo termine si applica agli atti fondativi delle organizzazioni internazionali, definendo la loro struttura e funzioni.
  • Statuto: Si riferisce allo strumento giuridico che istituisce e disciplina i tribunali internazionali, definendone la giurisdizione e le procedure.
  • Compromesso: Un atto tramite il quale le parti sottopongono una controversia all’arbitrato, specificando le condizioni e i termini del processo.
  • Concordato: Si riferisce ai trattati stipulati tra la Santa Sede e altre parti su questioni religiose o l’organizzazione della Chiesa.
  • Convenzione: Identifica un atto multilaterale destinato a creare norme di applicazione generale, spesso con numerosi firmatari.
  • Accordo: Usato per accordi di cooperazione su argomenti specifici e diversi, che possono essere bilaterali o multilaterali.
  • Modus Vivendi: Si riferisce a un accordo temporaneo volto a mantenere lo status quo o a stabilire le basi per future negoziazioni.
  • Pactum de Negotiando: Un obbligo di avviare negoziati per concludere un trattato su una questione specifica.
  • Pactum de Contrahendo: Un impegno fermo a concludere un accordo finale su una determinata questione.
  • Protocollo: Può riferirsi ai lavori di una conferenza o alle norme e decisioni che ne derivano.

D’altra parte, ecco alcune parole che non si riferiscono ai trattati:

  • Gentlemen’s Agreement: Un accordo informale basato sull’onorabilità tra statisti, che, pur riflettendo intenzioni serie, non crea obblighi legali nel campo del Diritto Internazionale.
  • Dichiarazione: Un atto che sancisce principi, spesso di natura etica o politica, senza creare necessariamente obblighi giuridici vincolanti.
  • Memorandum of Understanding: Sebbene concluso tra soggetti di Diritto Internazionale, questo strumento giuridico è privo del necessario animus contrahendi per essere considerato un trattato, poiché contiene principalmente esortazioni politiche prive di obbligatorietà legale.

La distinzione tra questi termini è fondamentale per la corretta comprensione e applicazione del Diritto Internazionale. Per identificare se uno strumento sia o meno un trattato, è cruciale non limitarsi all’analisi del suo nome o del suo oggetto, ma esaminarne il processo di produzione e la sua forma finale – ovvero, se lo strumento è stato creato da soggetti internazionali, principalmente da Stati, con l’intenzione di produrre effetti giuridici concreti.

Tipi di Trattati Internazionali

I trattati internazionali possono essere classificati in vari modi a seconda delle loro caratteristiche, obiettivi e portata. Di seguito sono riportate le principali classificazioni esistenti nell’ambito giuridico e politico:

  • I trattati bilaterali coinvolgono solo due parti, mentre i trattati multilaterali includono tre o più parti. Un esempio molto importante di trattato multilaterale è lo Statuto delle Nazioni Unite, che è stato ratificato da 193 Paesi fino ad oggi.
  • I trattati aperti consentono ad altri Stati o entità di aderire al trattato dopo la sua conclusione, mentre i trattati chiusi non permettono l’incorporazione di nuove parti una volta concluso il trattato – salvo autorizzazione di tutte le parti.
  • I trattati in forma semplificata richiedono meno formalità per la loro entrata in vigore – solo la firma o l’approvazione da parte di un rappresentante di un soggetto di Diritto Internazionale, mentre i trattati in forma solenne richiedono processi più complessi per l’entrata in vigore, spesso necessitando della ratifica dopo la conferma da parte dei parlamenti nazionali.
  • I trattati transitori sono quelli che hanno un effetto immediato ma creano una situazione che perdura nel tempo, come i trattati sui confini, mentre i trattati permanenti sono quelli la cui osservanza ed effetti si estendono nel tempo, come nel caso dei trattati commerciali e dei trattati sui diritti umani – entrambi generalmente non scadono.
  • I trattati con effetti limitati sono quelli i cui effetti e obblighi si applicano solo alle parti firmatarie, mentre i trattati con effetti non limitati sono quelli i cui effetti possono estendersi oltre le parti firmatarie, influenzando altri soggetti di Diritto Internazionale.

Le Convenzioni di Vienna sui Trattati

Nel Diritto Internazionale, esistono due pilastri fondamentali nella regolamentazione dei trattati, le Convenzioni di Vienna del 1969 e del 1986. Queste convenzioni stabiliscono le regole che disciplinano la definizione, la creazione, l’interpretazione, l’applicazione, la modifica e l’estinzione dei trattati.

La Convenzione di Vienna sul Diritto dei Trattati del 1969 (VCLT/69) è entrata in vigore nel 1980. Si concentra esclusivamente sui trattati conclusi tra Stati, fornendo una definizione formale e completa di ciò che costituisce tale documento. Secondo questa convenzione, un trattato è “un accordo internazionale concluso in forma scritta tra Stati e regolato dal Diritto Internazionale, sia esso incorporato in un unico strumento o in due o più strumenti connessi e qualunque sia la sua particolare denominazione”. Secondo l’articolo 5 della VCLT/69, essa si applica a qualsiasi trattato che costituisca uno strumento costitutivo di un’organizzazione internazionale e a qualsiasi trattato adottato nell’ambito di un’organizzazione internazionale, senza pregiudizio per le regole pertinenti dell’organizzazione.

La Convenzione di Vienna sul Diritto dei Trattati tra Stati e Organizzazioni Internazionali o tra Organizzazioni Internazionali del 1986 (VCLT/86) era destinata a disciplinare i trattati che non sono conclusi solo tra Stati. Questa convenzione è significativa perché riconosce la crescente importanza delle organizzazioni internazionali nelle relazioni internazionali e la necessità di regolamentare i trattati a cui partecipano tali entità. Tuttavia, nonostante la sua rilevanza, la VCLT/86 non è ancora entrata in vigore perché non ha raggiunto il numero minimo di ratifiche necessario a tal fine. Ciononostante, le norme che contiene sono attualmente incluse nel diritto internazionale consuetudinario – ovvero, l’insieme delle norme internazionali non scritte.

Conclusione

I trattati internazionali rappresentano una pietra miliare nella struttura del Diritto Internazionale, fungendo da strumenti essenziali per regolare le relazioni tra i soggetti giuridici a livello globale. La diversità dei termini utilizzati per riferirsi a questi accordi evidenzia la complessità e la ricchezza della sfera giuridica internazionale. È fondamentale distinguere tra i diversi tipi di trattati e documenti correlati, per garantire una maggiore accuratezza nella negoziazione e nell’attuazione degli accordi, nonché nella risoluzione delle controversie relative a diritti e obblighi internazionali. Inoltre, è importante conoscere le Convenzioni di Vienna sui Trattati, del 1969 e del 1986, poiché contengono le principali regole internazionali sui trattati, sulla loro creazione, modifica, attuazione e estinzione.


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